Il concetto di cultura: riflessioni teoriche e sviluppi storici

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Il nodo concettuale della cultura: una categoria fondamentale nelle scienze sociali

Il concetto di cultura è uno dei più complessi, stratificati e discussi nelle scienze umane e sociali. A partire dalla sua formalizzazione in chiave antropologica nel XIX secolo, esso è stato costantemente ridefinito in base ai paradigmi epistemologici, agli approcci teorici e agli sviluppi storici che hanno attraversato l’antropologia, la sociologia, la psicologia e le scienze cognitive. Questo articolo si propone di ricostruire criticamente le principali tappe dell’evoluzione del concetto, analizzandone le implicazioni teoriche e operative, e chiarendo le distinzioni fondamentali tra cultura, società e struttura sociale.

Cultura come apprendimento sociale e sistema simbolico

Nel suo significato più ampio e classico, cultura è l’insieme delle tradizioni, delle credenze, dei comportamenti, delle pratiche e delle rappresentazioni che vengono apprese e condivise socialmente dai membri di una comunità. Essa comprende tanto le forme mentali quanto quelle comportamentali, ossia sia ciò che gli individui pensano e sentono sia ciò che fanno in quanto appartenenti a un determinato gruppo sociale.

Questa definizione, di matrice etnografica, risale a Edward B. Tylor (1871), il quale scrive:

“La cultura, o civiltà, nel suo senso etnografico più ampio, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità o abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società” (Tylor, 1871, p. 1).

L’enfasi qui posta sull’acquisizione sociale e sulla trasmissione intergenerazionale rende la cultura un sistema dinamico e cumulativo, che si evolve nel tempo, ma che agisce anche come struttura regolativa dell’esperienza individuale e collettiva.

Cultura e società: una distinzione necessaria

Per comprendere pienamente il concetto di cultura, è necessario distinguerlo da quello di società. Mentre la società è un insieme di individui che condividono uno stesso spazio e stabiliscono relazioni funzionali alla sopravvivenza e al benessere reciproco, la cultura è il modo attraverso cui questi individui danno significato alla propria esistenza e alle proprie interazioni.

Come osserva Clifford Geertz (1973), la cultura non è semplicemente un insieme di comportamenti, ma un sistema di significati:

“L’uomo è un animale sospeso in reti di significati che egli stesso ha tessuto. Considero tali reti come cultura” (Geertz, 1973, p. 5).

Questa prospettiva ermeneutica sposta l’attenzione dall’osservazione esterna del comportamento all’interpretazione interna dei significati condivisi, segnando una svolta fondamentale nella teoria antropologica del secondo Novecento.

Approcci alternativi: cultura come codice o performance

Alcuni antropologi contemporanei, come Ward Goodenough, hanno proposto una definizione più formale e funzionale della cultura, intesa come un insieme di regole mentali che guidano il comportamento dei membri di una società:

“Una società è fatta da persone che sanno interpretare e agire in base a un insieme condiviso di norme culturali; la cultura è ciò che uno deve sapere per comportarsi accettabilmente nella propria società” (Goodenough, 1957).

Questa concezione riduce la cultura a una sorta di codice cognitivo, enfatizzando la componente normativa rispetto a quella simbolica o narrativa.

Al contrario, altri autori (Turner, Schechner) hanno sottolineato la dimensione drammaturgica e performativa della cultura, considerandola come un campo di espressione rituale e comunicativa.

Cultura e sottoculture

In molte società complesse, la cultura dominante coesiste con sottoculture che esprimono varianti locali, etniche, generazionali o di classe. È il caso, ad esempio, della sottocultura afroamericana negli Stati Uniti, della cultura giovanile suburbana in Europa o della cultura contadina nel Brasile rurale.

Queste sottoculture mantengono tratti distintivi pur interagendo con il contesto dominante, e sono oggetto privilegiato di studio nei campi della sociologia urbana, dell’antropologia politica e della psicologia culturale.

Tabella comparativa: evoluzione del concetto di cultura

Autore

Epoca

Definizione di cultura

Caratteristiche principali

Edward B. Tylor

1871

Insieme complesso di conoscenze, credenze, arti, costumi, etc. appresi come membri della società

Visione enciclopedica, positivista, evoluzionista

Franz Boas

Inizi XX sec.

Pattern culturali particolari, storicamente determinati, da comprendere senza giudizio etnocentrico

Relativismo culturale, approccio storicista

Clifford Geertz

1973

Reti di significato condivise e interpretate simbolicamente dai membri di una società

Approccio ermeneutico, cultura come testo

Ward Goodenough

1957

Insieme di ciò che si deve sapere per comportarsi in modo accettabile

Cultura come codice mentale e normativo

Pierre Bourdieu

1972–1979

Sistema di disposizioni interiorizzate che orientano il comportamento sociale (habitus)

Cultura come incorporazione sociale di schemi e strutture

Jerome Bruner

1990

Cultura come strumento narrativo per costruire il significato del mondo e dell’identità

Approccio costruttivista e narrativo

 

 

Conclusione

Il concetto di cultura, lungi dall’essere univoco, si è articolato nel tempo in diverse tradizioni teoriche. Dall’approccio positivista di Tylor al costruttivismo narrativo di Bruner, passando per l’ermeneutica simbolica di Geertz e la teoria delle pratiche di Bourdieu, la cultura si è rivelata una categoria chiave per comprendere il modo in cui gli esseri umani organizzano la propria esistenza. In un mondo globalizzato e complesso, la capacità di analizzare criticamente le culture — comprese le proprie — è essenziale per ogni sapere che voglia dirsi realmente umano e scientifico.

Bibliografia

Bourdieu, P. (1972). Esquisse d’une théorie de la pratique. Paris: Seuil.

Bruner, J. (1990). Acts of Meaning. Cambridge, MA: Harvard University Press.

Geertz, C. (1973). The Interpretation of Cultures. New York: Basic Books.

Goodenough, W. (1957). “Cultural Anthropology and Linguistics.” In Report of the Seventh Round Table Meeting on Linguistics and Language Study, ed. P. Garvin. Georgetown University.

Tylor, E. B. (1871). Primitive Culture. London: John Murray.

Turner, V. (1969). The Ritual Process: Structure and Anti-Structure. Chicago: Aldine.

Schechner, R. (1985). Between Theater and Anthropology. Philadelphia: University of Pennsylvania Press.

Boas, F. (1928). Anthropology and Modern Life. New York: Norton.

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